THE PARADE OF THE LUXURY GUILDS - VENICE 1268

 

 

 

 

The wedding of Doge Tiepolo, 1268

 

Il successore de lo Zeno fu Lorenzo Tiepolo (1268-1275). Perche il capo di una forte e ricca republica fosse circondato da ogni sorta di onori e di apparenze fastose, si andò mano mano introducendo ilcostume di omaggi solenni a la dogaressa. Perduta la prima moglie, Agnese Ghisi, il Tiepolo avea sposato Marchesina, figlia di Boemondo di Brienne re di Rascia e Servia. Il giorno dopo l'elezione del doge, le Confraternite de le Arti, con trombe e gonfaloni, andarono prima in palazzo ducale a festeggiare e a salutare ilnuovo capo de la republica, e quindi in gran processione si avviarono a la contrada di sant' Agostino, ove dimorava la dogaressa Marchesina, che rendeva molto cortesemente il salute con parole e segni di ringraziamento. La descrizione de la processione de le arti, festa trionfale del lavoro e de la ricchezza, è fatta con evidente semplicità dal Da Canale. Primi venivano i fabbri co 'l loro gonfalone e con ghirlande in capo, poi i pellicciai, alcuni riccamente addobbati di armellino e vaio, altri di drappi di sciamito e zendado, soppannati di pelli. Seguivano poi in bell'ordine, cantando, accompagnati da trombe e da cembali, portando coppe d'argento e fiale piene di vino, i tessitori; sarti in veste bianca a stelle vermiglie, cotte e mantello foderati di pelli; i [109] lanaiuoli con un ramo d'olivo in mano e la testa. circondata da ghirlande d'olivo; i maestri cotonieri addobbati di cotte e mantelli di frustagno; i fabbricatori di coltri e giubbe, con ghirlande di perle dorate su la fronte e con cappe bianche sparse di fiordalisi; i fabbricanti di drappi d'oro e di porpora, con cappucci dorati in testa e belle ghirlande di perle  d' oro ; i calzolai ; i merciai vestiti di seta e di ricchi drappi; i pizzicagnoli con vesti scarlatte pellicciate di vaio; i pescivendoli in abito soppannato di vaio; i vetrai addobbati di ricche vesti scarlatte; i maestri pettinagnoli; gli orafi ornati di zaffiri, smeraldi, diamanti, topazi, giacinti, ametiste, rubini, diaspri, carbonchi e altre pietre di gran valuta. Più di tutte curiosa e notevole era la processione dei barbieri, la quale ci mostra come certe usanze cavalleresche fossero divenute popolari anche fra le lagune. Procedevano essi incoronati il capo dighirlande e perle e accompagnati da due uomini armati a cavallo, i quali, in veste di cavalieri erranti, traevano seco quattro damigelle stranamente addobbate. Giunti dinanzi al doge Tiepolo, uno dei cavalieri discese di sella, e così prese a parlare : “Sire, noi siamo due  cavalieri erranti e abbiamo cavalcato per trovare avventure, e tanto ci siamo penati e travagliati finchè noi abbiamo conquiso [110] queste quattro damigelle: ora siamo a vostra " corte venuti, e se vifosse alcun cavaliero che venisse avanti per provare ilsuo valore e per conquistare a noi le strane damigelle, noi siamo pronti a difenderle." Rispose il doge, dando loro il benvenuto, felicitandoli de la loro conquista e assicurandoli che nessuno de la sua corte sarebbe loro mosso incontro con l'armi. Il cavaliere errante rimontò in sella e, fra i suoni, i canti e gli evviva, i barbieri se ne andarono a sant' Agostino, ove furono ricevuti con ogni cortesia da la dogaressa. Tutti gli artieri si riunirono poscia a suntuoso banchetto.

Ma tali feste, secondo il vigile concetto dei governanti, doveano servire a la magnificenza de lo Stato, non mai a la potenza di una famiglia.

 

 

REFERENCE

Molmenti, Pompeo. La Dogaressa di Venezia. Torino: Roux et Favale, 1884. 107-110.

 

The Fifth Decad

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Cantos LII - LXXI

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